di Thea Ceccarelli, III G
Peso da una gamba all’altra
Un’impressione su terra
si appiccica poi si stacca
Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?
Gaugain mi sta antipatico
Le taglio un orecchio
ho pensato
Casa gialla
girasoli gialli
Arles
la luce
Van Gogh vedeva in lui
le sue speranze
sincero
Amo Van Gogh
Lei
se lo tenesse il suo orecchio
arrogante
prepotente
non ascolta
La presenza è abitudine.
Basta.
Ma
ci sta sul cuore
Prego?
A chi?
A te
sono te
prima
No
è scesa
Ma
noi
compagne di avventura
parlare nel silenzio
complici
camminiamo senza sapere i passi
pazze felici disperate
noi che insieme siamo
Ti ricordi?
L’intimità è finita
dopo tante
dimenticate
so una pugnalata
la fiducia cola
il sangue incrostato
non è rosso
E ora?
Rielaboro e trituro
Le vuoi ancora bene vero?
Forse
Perché?
Perché eravamo