di Sofia Liverani, III F
Quella che segue è una raccolta di venti haiku, ovvero brevi poesie di diciassette sillabe in tre versi, composte durante il periodo estivo appena conclusosi.
- Arturo sorge
e non tramonta mai:
ecco l’estate. - Languido vuoto:
quando potreï fare
giaccio qui inerte. - Corpo accaldato,
sospiro disperato:
l’afa romana. - Cielo di Roma:
cielo ampio, azzurro, vasto,
cielo di casa. - Dopo un evento,
torna il dolce silenzio;
tornano i grilli. - Alla mia pelle
aderisce il tessuto:
la pioggia estiva. - Piove a dirotto;
sembra quasi non riesca
a smetter mai più. - Lo strepitare
del fuoco ch’arde piano:
remota brama. - Il chiacchiericcio
dei custodi al museo,
l’inquieta pace. - Tempo di marzo
una sera di luglio:
boccata d’aria. - Vuota è la Luna:
finalmente le stelle
posso ammirare. - Le traversate
infinite al gran caldo
del finestrino. - Sono finalmente
tra gli alti monti verdi:
eccomi a casa. - Morbide coltre;
oltre il vetro, un lieve,
gelido vento. - Smetto di scriver;
godo su una panchina
del panorama. - Nebbia nel bosco:
pace inquietante, bianca
e silenziosa. - Se Dio esiste,
se veramente esiste,
vive sui monti. - Sentiero stretto:
con cautela procedo e
con piede certo. - Prima dell’alba,
Orione grande veglia
sul mio cammino. - Ritorno a casa,
ai doveri miei, alle
solite cose.