Green book

Di Alessio Zaffarano

Green Book è un film del 2018 diretto da Peter Farrelly, appena uscito su Netflix. Il regista è lo stesso che, insieme al fratello, ha firmato la regia di Scemo & più scemo e altri film comici, e il film è sceneggiato insieme a Nick Vallelonga, il quale è il figlio di Frank “Tony Lip” Vallelonga, interpretato nel lungometraggio da un Viggo Mortensen ingrassato di 20Kg solo per l’occasione. Il film è infatti tratto da avvenimenti realmente accaduti, premiato come miglior sceneggiatura originale durante l’edizione del degli Oscar 2019, e ha sicuramente contribuito, insieme ovviamente alla performance dell’attore, a far riscuotere a Mahershala Ali, il quale veste i panni di Don Shirley, ottime critiche e il premio al miglior attore protagonista nel corso della stessa rassegna.

Questo capolavoro tratta argomenti delicati (che hanno recentemente infiammato gli Stati Uniti) rendendoli accessibili attraverso un misto di comicità e serietà. Green book non è solo un film sulla discriminazione razziale: la lotta per i pari diritti del popolo afroamericano e i pregiudizi sulla sua comunità etnica, non sono altro che la cornice di una storia più grande, la storia di un’improbabile, ma profondissima amicizia, che rende questo film meraviglioso. Il film si ambienta nel 1962 e narra la storia di Frank Anthony Vallelonga, alias “Tony Lip”, un buttafuori di un club di New York di un quartiere italo-americano nel Bronx, che viene assunto come autista per proteggere Don Shirley, un pianista nero di fama mondiale, in un tour di concerti che li porterà da Manhattan fino al profondo sud. Essi dovranno fare affidamento sul “Libro verde”, una guida di viaggio con indicati alloggi, ristorazione e opzioni commerciali per gli afroamericani durante il periodo della segregazione e delle leggi razziste di Jim Crow. Nei luoghi segnalati dal libro Shirley non verrà respinto, umiliato o minacciato di violenza, dato che sono esclusivamente per gli individui di colore.

“GREEN BOOK” era infatti una guida turistica in cui sono indicati alberghi e ristoranti nei quali gli afroamericani sono accolti: un libro per afroamericani che consentiva loro di vivere e orientarsi nell’America razzista. Scritto nel 1936 da Victor Hugo Green, ex impiegato delle poste ad Harlem, New York, la prima edizione era un semplice fascicoletto di 16 pagine e copriva soltanto l’area metropolitana di New York, ma già dall’anno successivo, visto il successo di vendita e le richieste, venne ampliato, fino a coprire tutti gli Stati Uniti, arrivando a consistere di oltre 120 pagine nell’ultima edizione del 1966.

In conclusione si consiglia a tutti questo film (lo si può trovare sulle piattaforme di streaming Netflix, Amazon Prime Video, Rakuten TV), non solo perché è stato vincitore dell’Oscar come miglior film,  miglior attore non protagonista, migliore sceneggiatura originale e vincitore del Golden globe per la sceneggiatura, ma perché racconta in modo originale lo scontro e l’incontro di due mondi, di due uomini, distanti eppure straordinariamente vicini nella loro umanità.

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