di Sara Fuà, V A

Quanto e in che modo possono differire dei testi che trattano lo stesso argomento? E se questi testi fossero scritti in lingue diverse, ciò potrebbe influire sulla forma e sul contenuto di ciascuno? 

Venerdì 26 settembre scorso, in occasione della “Giornata Europea delle Lingue”, alcuni docenti del nostro Liceo hanno proposto delle attività nelle loro classi, offrendo alle altre che volessero la possibilità di connettersi e di seguire da remoto.

Nella nostra classe, la sezione A “Cambridge per le Scienze”, abbiamo svolto, nelle prime due ore di lezione, un laboratorio guidato dalla docente di Latino e di Greco, Professoressa Raffaela Bocci, che ci ha proposto una attività dal titolo “Giasone e gli Argonauti: Jason and the Golden Fleece”, nella quale abbiamo affrontato, divisi per gruppi, la lettura e l’analisi di tre testi riguardanti lo stesso argomento – appunto il mito di Giasone e degli Argonauti – ma scritti in tre lingue differenti: italiano, inglese e greco. 

La classe si è divisa in due gruppi da sette persone (quattro compagni erano assenti) e la docente ha consegnato a ciascuno un testo in inglese, intitolato appunto “Jason and the Golden Fleece” e ci ha indicato che dovevamo invece utilizzare per italiano e greco dei testi presenti nel nostro libro, uno ‘espositivo’ sul mito in italiano e tre versioni, di cui solo la prima già tradotta in classe.

La docente ci ha poi spiegato che la nostra attività consisteva in due fasi: nella prima individuare le differenze tra i testi italiano e inglese, poi mettere a confronto il testo inglese con una delle due versioni di greco: al primo gruppo, di cui io facevo parte, è stata assegnata la versione dal titolo “Giasone arriva in Colchide”, al secondo gruppo invece la versione “Medea e le figlie di Pelia”.

Abbiamo cominciato leggendo attentamente i testi scritti in inglese e in italiano e sottolineando non solo le differenze, ma anche individuando le informazioni presenti in uno dei due testi, ma assenti nell’altro. La prima cosa che abbiamo notato è stata che il testo italiano era più sintetico di quello inglese. Naturalmente, proprio per questo motivo, molti dettagli sul mitico viaggio di Giasone e dei suoi compagni non erano presenti in quello scritto nella nostra lingua madre. Tuttavia, in alcuni casi la situazione era opposta. Ciò era dovuto al fatto che, a differenza del testo italiano, quello inglese era focalizzato sulle avventure degli Argonauti in Colchide e non sul lungo viaggio per raggiungere il luogo nel quale era custodito il vello d’oro. 

A livello di contenuto, le principali differenze che abbiamo notato fra i primi due testi sono le seguenti. Nel testo italiano viene detto che la nave “Argo” è la prima mai costruita, invece in quello inglese è specificato il perché di questo nome (era infatti stata costruita da un uomo così chiamato). Inoltre, nel secondo testo viene detto con sicurezza che gli Argonauti erano cinquanta, mentre nel primo si dice che, a seconda delle fonti, il numero varia dai cinquanta ai cento. Per finire, nel testo in lingua anglosassone venivano raccontate in dettaglio le avventure di Giasone e degli altri Argonauti nelle terre de re Eeta (che, secondo il mito, custodiva il vello), l’episodio delle Sirene, avvenuto durante il viaggio (molto simile a quello presente nell’Odissea) e l’uccisione con l’inganno di Pelia, dopo il ritorno in patria dell’eroe. Nel testo italiano erano invece riportate molte informazioni su alcuni degli Argonauti (per esempio Peleo ed Eracle), era raccontato nel dettaglio l’attraversamento delle rocce Simplegadi (nel secondo testo solo vagamente accennato) e la tragica fine della storia d’amore tra Giasone e Medea, figlia del re della Colchide. 

Terminata la prima parte del laboratorio, abbiamo tradotto il testo in greco e lo abbiamo messo a confronto con i testi italiano e inglese: le versioni non narravano le vicende in sintesi, ma si focalizzavano esclusivamente su alcune delle imprese compiute dai due personaggi principali, da Giasone nella Colchide nella prima e da Medea (con la vendetta su Pelia)  nella seconda. 

Una volta completata anche questa seconda attività, abbiamo esposto oralmente, per gruppi, i risultati del nostro lavoro, discutendo tutti insieme, con la docente come moderatore, sui vari elementi emersi dall’analisi. Ci siamo resi conto del fatto che le differenze non erano solo nelle informazioni date, ma anche nel modo in cui erano scritte. Infatti, mentre nel testo italiano non era presente il discorso diretto, questo abbondava in quello inglese e anche in quello greco. Inoltre, abbiamo notato che nel primo le vicende sono narrate in modo più distaccato, mentre negli altri è più semplice immedesimarsi nelle avventure narrate. Dal mio punto di vista, ciò  è dovuto anche all’uso nel testo inglese di uno stile che ricorda quello fiabesco e dall’uso di verbi al tempo presente in quello greco. 

Dunque, grazie all’opportunità offerta dalla nostra partecipazione alla “Giornata delle lingue”, abbiamo avuto questa interessante possibilità di effettuare una attività laboratoriale di gruppo, diversa dalla consueta attività scolastica; in questo laboratorio abbiamo compreso che testi riguardanti lo stesso argomento (nel nostro caso, lo stesso mito) possono differire significativamente, ma anche che ciò può dipendere anche dalla lingua e dallo stile in cui sono stati composti (i tempi verbali, il lessico…).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *