Le domande del Giulio Cesare agli esperti e ai politici italiani ed europei su Recovery Fund, Green Deal, Smartworking, Scuola Digitale ed emergenza sanitaria

I parte

Giovedì 3 dicembre, si è tenuta in streaming la settima edizione di “How Can We Govern Europe”, convegno sulla Governance europea organizzato dall’editoriale Eunews. Ben 77 alunni del Liceo hanno seguito l’incontro e si sono impegnati nel formulare domande pertinenti all’oggetto di ciascun panel.

Il dibattito si è ufficialmente aperto con la constatazione della necessità di una risposta ormai improcrastinabile  da parte di un’Europa unita davanti alla crisi del declino climatico e della pandemia.

Durante il primo panel: Recovery Fund, la risposta Ue per risollevare l’economia segna una svolta di governance?”, gli ospiti Tito Boeri, professore ordinario di Economia all’Università Bocconi, Marco Buti, Capo di gabinetto del Commissario europeo per l’Economia, Fabio Massimo Castaldo, Vicepresidente del Parlamento europeo, Nathalie Tocci, Direttore dello IAI, hanno fatto emergere l’importanza della ripresa italiana, le  risoluzioni nuove e accessibili, con cui l’Italia intende  investire veramente nella NextGenerationEU. In risposta alla domanda degli studenti “Molte decisioni dellUE debbono essere prese allunanimità, cioè con il consenso di tutti i 27 paesi, anche un solo voto contrario blocca gli altri 26 e o stesso vale per il Recovery Fund; non è giunto il momento di cambiare ugualmente questa regola e passare dallunanimità alla maggioranza?”, i relatori hanno concordato che in merito ai gravi ed impellenti problemi attuali, sia impensabile ambire ad avere 27 posizioni unanimi. In attesa di giungere alla revisione dei trattati su cui il principio di unanimità si fonda, si dovrebbe adottare una soluzione più rapida nella conferenza ventura sul futuro dell’Europa,  una sorta di cooperazione rafforzata tra tutti quegli stati dell’Unione che desiderano davvero andare avanti.

Durante il secondo panel: Green deal europeo, la riconversione verde come volano per uscire dalla crisi”, i panelists Daria Ciriaci (CDP, Responsabile degli Affari Europei), Monica Frassoni (European Alliance to Save Energy, Presidente), Mauro Petriccione (Direttore generale DG Clima della Commissione europea), hanno portato all’attenzione del pubblico uno dei tre obiettivi a breve termine della Commissione, ossia quello di raggiungere per primi un impatto zero sulla natura. Alla domanda: “L’Italia ha un piano a lungo termine che prevede sostegno alle imprese nella fase di passaggio da un’economia di tipo tradizionale a una di tipo “green?”, hanno risposto sostenendo che il piano nazionale dell’Italia, è un esempio di good practice (Petriccione), ma non è altro che l’inizio di questo processo di rinnovamento che dovrà essere coerente con le direttive dell’Ue, “soprattutto se il target di riduzione di emissioni passerà dal 45% al 55%” (Frassoni). L’intervento di CDP rimarrà coerente con il piano nazionale a favore della sostenibilità, con risorse dedicate al contrasto del cambiamento climatico e in favore della transizione energetica, collaborando con le amministrazioni centrali e gli enti territoriali. (Nel prossimo numero si darà conto del prosieguo del dibattito)

Di Elisabetta Calia e Matilde Summaria

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