As good as it gets

di Thea Ceccarelli

New York, anni Novanta, qui, nel cuore della città che non dorme mai, sboccia un nuovo amore, quello fra lo scontroso scrittore Melvin e l’altruista cameriera Carol.  James L. Brooks dirige uno strepitoso Jack Nicholson ed una singolare Helen Hunt, entrambi premio Oscar come migliori attori protagonisti.

Quando il film uscì nelle sale correva l’anno 1997, allora nessuno fra noi attuali studenti del Giulio aveva ancora visto la luce del sole.

E dunque perché vi racconto oggi di questa commedia? La considero brillante, vivace, divertente, una pellicola fuori dal comune per la cura dei dialoghi, tanto sarcastici e pungenti quanto raffinati, tuttavia a proposito di ciò molto è stato già detto da voci più autorevoli della mia.  L’aspetto che desidero condividere con voi, ciò che mi ha veramente colpita tra le varie tematiche abbracciate dalla trama, è l’invito a leggere nel profondo della propria anima per cogliere il potenziale miglioramento celato in ognuno di noi.

Melvin ha tanti difetti, è misantropo, razzista, maschilista, ha la lingua tagliente e via dicendo. D’improvviso viene travolto da un qualcosa che lo “sfratta dalla propria vita” ma che al tempo stesso, nel suo disorientamento, lo spinge ad ambire di “diventare un uomo migliore”. E ci riesce! Estrae dal cilindro un pregio che nessuno pensava lui avesse, egli palesa una grande generosità anche verso coloro che reputava suoi nemici.

Ma qual è l’input che mette a soqquadro la vita dell’introverso e solitario Melvin e lo sprona al cambiamento? La condivisione delle proprie giornate con un prossimo, in un primo momento imposta ed in seguito ricercata. Tale graduale evoluzione ha inizio quando lo scrittore è costretto a prendersi cura del cagnolino del vicino, fra l’uomo ed il peloso animaletto nascerà una sincera simpatia. Il suo cuore continua ad addolcirsi nel momento in cui interagisce con il vicino di casa Simon, pittore gay interpretato da Greg Kinnear.  Melvin decide di aiutarlo nonostante la propria avversione nei confronti degli omosessuali. Infine, in un crescendo di sentimento, la sua trasformazione positiva sfocia nella consapevolezza dell’amore verso Carol che lo rende finalmente in grado di pronunciare parole fedeli al proprio cuore, lei è “la donna più in gamba della terra, la quale è straordinaria per ogni gesto compiuto, in quanto quello che dice e ciò che fa è quasi sempre profondamente legato all’essere onesti e buoni”  

Del personaggio disegnato da Mark Andrus ed James L. Brooks apprezzo il faticoso impegno nel contenere i propri difetti con l’intento di lasciare spazio ad una versione migliore di sé.

Un impegno faticoso sì, spesso è difficile mettere a fuoco i nostri punti deboli, spesso ci assalgono dubbi, vorremmo compiere quel passo in avanti verso un cambiamento che ci affascina ma allo stesso tempo temiamo di sbilanciarci e cadere.

Un impego faticoso sì, citando Winston Churchill “Uno sforzo continuo, non la forza o l’intelligenza, è la chiave che sprigiona il nostro potenziale”

Caro lettore, grazie per aver riservato a me il privilegio del tuo prezioso tempo 

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