Intervista a Cinzia Riviello

Qual è la prima cosa che farai una volta eletti?

La prima cosa che bisognerebbe iniziare a fare è confrontarsi con gli altri tre rappresentanti e capire bene quali sono le nostre proposte e in che modo poterle conciliare o comunque anche semplicemente portarle avanti. Anche se non fossi stata eletta avrei comunque lavorato per portarle avanti. Continuerò a lavorare con Zero Alibi per la scuola con tutte le nostre iniziative, con il collettivo e come lista, perché è un impegno che avrei portato avanti comunque. Sicuramente mi piacerebbe portare tante delle proposte che abbiamo anche all’attenzione degli altri rappresentanti, però la prima cosa più importante da fare sia quella di mettersi al tavolo e confrontarsi.

Cosa vorresti dire ai ragazzi che ti hanno votato?

Mi ha fatto piacere vedere il numero di ragazzi che ci dato tanta fiducia; evidentemente è stato riconosciuto il lavoro che abbiamo fatto come Zero Alibi nelle due settimane di propaganda, ma in generale dall’inizio dell’anno; e anche nel corso dello scorso anno. Nonostante la pandemia, siamo riusciti a fare molte cose e i nostri sforzi sono stati ripagati dalle tante persone che ci hanno dato fiducia. Penso che questo sia fondamentale e oltre a ringraziare tutti vorrei anche assicurare loro che cercherò di mantenere questa fiducia e dimostrare che è stata ben riposta, portando avanti tutte le idee di cui abbiamo parlato e tutti i nostri progetti.

Come hai festeggiato dopo che sei stata eletta? 

Ho festeggiato in due momenti differenti, perché quando sono usciti i risultati stavamo a piazza Trasimeno anche con gli altri ragazzi delle altre liste, dove eravamo in attesa da cinque ore; quindi un primo momento di festeggiamento è stato lì insieme agli altri. Poi il giorno dopo siamo usciti con tutti i membri della lista abbiamo festeggiato un po’ tra noi.

C’è qualcosa di cui per te è importante parlare?

Penso che molte persone vedano le elezioni come il punto di arrivo del periodo di propaganda, delle presentazioni. Io non condivido questo punto di vista. Per me e per Zero Alibi le elezioni sono un punto di partenza. Da ora si inizia a lavorare per realizzare tutte le proposte di cui abbiamo parlato. Questo è importante e in un certo senso dovuto.

Qual è il punto del programma che personalmente ti sta più a cuore?

Ciò che fondamentalmente lega tutte le nostre proposte è il voler creare un luogo dove gli studenti possano confrontarsi liberamente, fare dibattiti, crescere e formarsi in maniera diversa dal modo “tradizionale” scolastico, sia sfruttando i momenti e gli spazi che ci offre la scuola sia creandone di nostri. Questa idea di fondo lega tutto quello che facciamo, dall’orientamento universitario ai circoli e ai caffè letterari, ai clean up nei parchi e nelle ville: tutte queste attività sono momenti di aggregazione molto importanti che hanno come base fondamentale sia la socialità sia il volersi ritrovare tutti insieme per fare qualcosa per noi e per il nostro ambiente ma anche il confrontarsi per crescere e per formare il proprio spirito critico. Tutto ciò è molto importante per noi che siamo ancora degli adolescenti ma che stiamo iniziando ad affacciarci al mondo degli adulti.

Sarà difficile coordinare questo ruolo molto impegnativo con gli studi?

Questa è una bellissima domanda che ho già iniziato a pormi da sola. Troverò il modo, cercando di bilanciare questi due diversi tipi di impegni, che al momento sono le mie principali attività. Anche gli altri rappresentanti – Lorenzo, Martina e Sole – sono all’ultimo anno e dunque siamo tutti sulla stessa barca e avremo modo di collaborare e aiutarci a vicenda. Sono sicura che ci comprenderemo e assisteremo a vicenda.

Zero Alibi è una lista molto giovane ma cresciuta in fretta: alla vostra seconda prova elettorale siete infatti riusciti a riscuotere successo come le grandi liste storiche; inoltre siete stati anche eletti nella consulta. Vi aspettavate un simile risultato?

Ad essere sinceri un po’ ce lo aspettavamo. Durante la propaganda, ascoltando persone di classi diverse, anche attraverso il nostro collettivo, ci siamo resi conto di essere un gruppo molto partecipato, che accoglie ragazzi di qualsiasi classe ed età. Parlando con loro è stato possibile comprendere che cosa stesse funzionando e che cosa fosse necessario migliorare ed è anche emerso come tanti studenti ci appoggiassero, anche se non dichiaratamente. Una vittoria è sempre inaspettata, almeno per me che immagino sempre gli scenari più catastrofici; tuttavia, come dicevo, si percepiva che c’erano tanti ragazzi che ci sostenevano e che avrebbero votato per noi.

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