La famosa invasione degli orsi in Sicilia

La famosa invasione degli orsi in Sicilia è un film di animazione tratto dal romanzo di Dino Buzzati e diretto da Lorenzo Mattotti.  Ciò che sorprende maggiormente del film oltre alle tecniche di disegno e animazione, i colori lucenti e i territori incantevoli, è il significato che si cela dietro questa storia per bambini. È sempre più possibile riconoscere dietro ai cartoni animati per bambini e famiglie i valori cardine della nostra società. In questo caso ci troviamo di fronte, forse, alla tematica che nei secoli è stata più dibattuta dai poeti e artisti: la corruzione della società e il decadimento dei costumi. Infatti dietro alla storia di Tonio, piccolo orsetto principe di una tribù di orsi, si cela la corruzione dell’uomo e del contesto in cui vive. Il re Leonzio dopo aver affrontato la scomparsa del suo unico cucciolo, durante un inverno particolarmente rigido, a causa della scarsità di risorse alimentari, decide di attaccare il Granducato di Sicilia per la sopravvivenza del proprio branco. Si terrà dunque una vera e propria lotta tra orsi e uomini in una realtà bizzarra di colori vivaci e nitidi e musiche coinvolgenti e trasportanti, un vero piacere non solo per la vista ma anche per l’udito. In questo scontro, nei successivi e soprattutto nello svolgimento della restante storia, lo spettatore si troverà coinvolto in un’aperta critica all’uomo e di come questo sia in grado di corrompere e far decadere tutto ciò che tocca, compreso una tribù di orsi gentili e buoni. Ciò che ritengo, tuttavia, sia il significato più chiaro del film è la bestialità dell’uomo. Durante la visione del film ci si rende conto di chi sia il vero animale tra le due tribù protagoniste. L’uomo infatti è la bestia più feroce e cattiva. Sono molti i filosofi e letterati che nel corso della storia hanno trattato questo argomento e ritengo che in questo film di animazione venga affrontato in modo geniale e comprensibile anche dai più piccini.

Pinocchio

Sicuramente da bambini tutti noi abbiamo visto almeno una volta il cartone di Pinocchio, ma in quanti conoscono la vera storia scritta da Collodi e non l’adattamento della Disney? Vi sorprenderete nel vedere il film di Matteo Garrone che rappresenta in maniera fedele la vera storia di Pinocchio. Un cast formidabile si cimenta nella sfida di rappresentare al meglio il capolavoro dell’autore italiano, conosciuto ormai a livello mondiale. La favola di Collodi viene realizzata con tutte le sue ambiguità da Garrone che dirige questo film con estrema attenzione per i particolari e le peculiarità della storia. Roberto Benigni interpreta la figura di Geppetto, uomo umile e particolarmente povero che un giorno darà improvvisamente una svolta alla sua vita, ritenuta fino a quel momento vuota e insoddisfacente. Lavorando un ciocco di legno magico darà alla luce Pinocchio, un burattino di legno a cui affiderà non solo tutta la sua fiducia ma anche tutto l’amore che un padre può dare al proprio figlio. Commovente storia di un rapporto tra padre e figlio che fa apprezzare davvero allo spettatore la figura genitoriale che nel corso della storia rinuncia a tutto e si lancia nelle sfide più ardue pur di riabbracciare l’amato burattino. Come potete immaginare all’interno del film anche i personaggi più conosciuti sono, agli occhi di chi non conosce l’originale favola di Collodi, totalmente innovativi e bizzarri. Un clima di cupezza ed estrema stranezza ribalta i canoni estetici e caratteristici dei personaggi illustrati dalla Disney.  Innumerevoli i messaggi e insegnamenti celati nelle avventure di Pinocchio. Dal non disubbidire alla ricerca della propria umanità, Collodi e poi Garrone svelano al pubblico il vero valore della vita e tutte le cose futili che l’uomo è solito rincorrere spinto dall’ossessione di possedere tutto ciò che c’è di materiale.

Martiello

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